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Case del futuro: smart business, migliori condizioni di vita ed emissioni inquinanti contenute

  • Gruppo Wedo
  • 15 giu 2016
  • Tempo di lettura: 4 min

Aspetti sociali, energetici e di business si intrecciano determinando il futuro dell’abitare e dell’ambiente. Interconnessioni destinate a disegnare precisi sviluppi degli scenari nel consumo di energia e dei modelli di business derivati dalle evoluzioni demografiche e di stili di vita innovativi.

Le abitudini d’uso dell’energia sono notevolmente cambiate a partire dal 1970 ad oggi, tanto che secondo l’IEA (International Energy Agency) le esigenze di consumo energetico sono destinate a crescere del 50% sul totale degli edifici al 2050, anno in cui il numero di famiglie crescerà del 68% arrivando a superare i 608 milioni, di cui la gran parte appartenenti alla classe media; classe sociale che sarà quella più utilizzerà tecnologie e mezzi funzionanti ad energia e che principalmente determinerà i flussi di migrazione verso i centri cittadini.

Impatto sociale che si riversa sull’ambiente, rivelando già oggi come le nostre case sono le responsabili del 24% dell’uso dell’energia finale in tutto il mondo e del 17% delle emissioni globali di CO2. Percentuali determinate dalla stretta correlazione tra i molteplici sistemi che sempre più impattano sul consumo di cibo, energia, riscaldamento e raffrescamento in casa: aspetti che determinano il cambiamento climatico come emerge dall’immagine sotto riportata (fonte:The Climate Group, HOME 2025).

Dati che dipingono scenari nei quali devono essere intraprese precise azione per ridurre le emissioni in ambiente e migliorare la qualità della vita.

Un mix energetico di azioni diverse per le differenti aree del Pianeta che devono considerare le specificità demografiche e di consumo di ciascuno. In Europa va considerato il livello di urbanizzazione e il largo consumo energetico dovuto alle esigenze di riscaldamento dovuto alle caratteristiche climatiche territoriali che comportano un elevato consumo di gas naturale ed elettricità. Le tecnologie rinnovabili sono ampiamente disponibili, ma in questi paesi le reti elettriche e le infrastrutture di trasporto del gas naturale sono ancora molto presenti sia in termini fisici sia in termini di business. Per questo servono cambiamenti del mercato in modo che le tecnologie rinnovabili possano essere più accessibili e convenienti per i proprietari di abitazione, e che si contribuisca a guidare il cambiamento nel mix energetico./

Considerando i dati di sviluppo demografico ed energetico, i benefici collegati al consumo critico dell’energia in casa generano a loro volta benefici sull’intero sistema economico. La casa, in questa chiave di lettura, diventa centrale nella evoluzione di scenari di innovazione abitativa, energetica ed economica. Da queste considerazioni emergono nuove opportunità di spinta al cambiamento verso una maggiore efficienza, che deve essere perseguita mediante azioni mirate da parte di istituzioni e aziende al fine di raggiungere risultati su più larga scala per il reale miglioramento delle condizioni del clima e della vita (in termini di salute e benessere) per gli 8 miliardi di persone presenti sul Pianeta al 2025.

Si tratta di azioni che vanno oltre il cambio delle lampadine e l’abbassare il riscaldamento in casa, e che devono impattare sulla vita quotidianità alla luce anche della rapida crescita della popolazione e della richiesta di energia che se in America e in Europa è raddoppiata, nei Paesi emergenti si sta rapidamente espandendo. Azioni che devono ripensare i sistemi di consumo di massa dell’energia e rendere concreto, nei prossimi 10 anni, l’impegno preso dai grandi della terra con l’Accordo di Parigi siglato nel 2015 (COP21).

Questo cambiamento nelle azioni è già in atto e sta portando alla definizione di nuovi driver di sviluppo per i modelli di business e diversi comportamenti dei consumatori. Si definiscono nuove abitudini domestiche e stili di vita che si traducono in cambiamenti nel mercato che si rivelano essere, oggi più che mai, convenienti e interessanti. Numerosi gli esempi.

Il car sharing di Uber che, da un lato si stima impatti negativamente sulla vendite di auto (su ogni veicolo condiviso si stima la perdita di 32 veicoli venduti), dall’altro rivela nuove abitudini di risparmio economico e di rispetto per l’ambiente che -a loro volta- si traducono in nuove modalità di acquisto per la scelta di veicoli elettrici e rendono possibile una migliore pianificazione dei flussi di movimento in città e per il trasporto pubblico. La dispensa intelligente di Ikea che vuole eliminare il frigorifero in casa in quanto fonte di grande consumo energetico. Il progetto di Ikea per sostituire il frigorifero è finalizzato ad evitare gli sprechi di energia: una dispensa tecnologica in cui conservare, con la giusta temperatura, cibi e bevande. Secondo il colosso svedese il frigorifero sarà dunque superato nelle abitudini e nelle tecnologie utilizzate nei prossimi 10 anni.

Nuovi modelli che innovano il business: dagli incentivi per rendere le case più energicamente efficienti all’economia collaborativa, dalle piattaforme per la vendita ai gruppi di acquisto ai modelli di ‘nuova vita’ che rendono il riciclo e il riutilizzo una risorsa. Queste sono alcune delle opportunità identificate dal progetto HOME 2025 per le aziende che intendono incrementare la loro efficienza e per i consumatori che vogliono essere più efficienti in casa. Il progetto che spinge ad una sinergia di azioni e intenti per ridurre le emissioni globali in ambiente e migliorare la qualità della vita.


 
 
 

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